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Liturgia della Parola

  1. Ricorderò ora le opere del Signore e descriverò quanto ho visto. Con le parole del Signore sono state create le sue opere. Il sole con il suo splendore illumina tutto, della gloria del Signore è piena la sua opera. Neppure i santi del Signore sono in grado di narrare tutte le sue meraviglie, ciò che il Signore onnipotente ha stabilito perché l'universo stesse saldo a sua gloria. Egli scruta l'abisso e il cuore e penetra tutti i loro segreti. L'Altissimo conosce tutta la scienza e osserva i segni dei tempi, annunziando le cose passate e future e svelando le tracce di quelle nascoste. Nessun pensiero gli sfugge, neppure una parola gli è nascosta. Ha ordinato le meraviglie della sua sapienza, poiché egli è da sempre e per sempre. Nulla può essergli aggiunto e nulla tolto, non ha bisogno di alcun consigliere. Quanto sono amabili tutte le sue opere! E appena una scintilla se ne può osservare. Tutte queste cose vivono e resteranno per sempre in tutte le circostanze e tutte gli obbediscono. Tutte sono a coppia, una di fronte all'altra, egli non ha fatto nulla di incompleto. L'una conferma i meriti dell'altra, chi si sazierà nel contemplare la sua gloria?
  2. Lodate il Signore con la cetra, con l'arpa a dieci corde a lui cantate. Cantate al Signore un canto nuovo, suonate la cetra con arte e acclamate. Retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera. Egli ama il diritto e la giustizia, della sua grazia è piena la terra. Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera. Come in un otre raccoglie le acque del mare, chiude in riserve gli abissi. Tema il Signore tutta la terra, tremino davanti a lui gli abitanti del mondo, perché egli parla e tutto è fatto, comanda e tutto esiste.
  3. In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Costui, al sentire che c'era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Allora Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». E chiamarono il cieco dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!». Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che vuoi che io ti faccia?». E il cieco a lui: «Rabbunì, che io riabbia la vista!». E Gesù gli disse: «Và, la tua fede ti ha salvato». E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada.
  4. Per restare sempre nel pensare Dio, dovreste continuamente proporvi questa formula di preghiera: " Mio Dio, venite in mio aiuto; affrettatevi, Signore, a soccorrermi!" Non è senza motivo che questo breve versetto è particolarmente citato in tutto l'insieme delle Scritture. Esprime tutti i sentimenti di cui è suscettibile la natura umana; si adatta felicemente a tutte le situazioni e conviene in ogni sorta di tentazione. Vi si trova l'appello a Dio contro tutti i pericoli, un'umile e pia confessione, la vigilanza di un'anima sempre attenta e piena di costante timore, la considerazione della propria fragilità; dice pure la fiducia d'essere esaudita e la certezza dell'aiuto sempre e dovunque presente, poiché chi non cessa d'invocare il suo protettore è ben sicuro di averlo accanto. E' la voce dell'amore e della carità ardente; è il grido dell'anima che ha l'occhio aperto sui tranelli che le sono tesi, che trema di fronte ai nemici e, vedendosi assediata notte e giorno, confessa che non saprebbe sfuggire loro senza l'aiuto del suo difensore. Per tutti coloro che sono molestati dal demonio, questo versetto è fortezza inespugnabile, impenetrabile corazza, lo scudo più solido. (...) Insomma, a tutti e in tutte le circostanze è utile, è necessario. Poiché desiderare d'essere aiutati sempre e in ogni cosa è dir chiaramente che si ha bisogno dell'aiuto divino sia quando tutto va bene e ci sorride sia nelle prove e nella tristezza: Dio solo ci salva dalle avversità, lui solo prolunga la nostra gioia; nell'uno e nell'altro caso, senza il suo aiuto la fragilità umana soccomberebbe.
  5. Gioisci, figlia di Sion, esulta, Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re d'Israele è il Signore in mezzo a te, tu non vedrai più la sventura. In quel giorno si dirà a Gerusalemme: "Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente. Esulterà di gioia per te, ti rinnoverà con il suo amore, si rallegrerà per te con grida di gioia, come nei giorni di festa".

Oggi si festeggia:

san francesco d'assisi pastore e martire

 

Orario (estivo) Celebrazioni
Lunedì 18:30  
Martedì 18:30  
Mercoledì 18:30  
Giovedì 18:30  
Venerdì 18:30  
Sabato 18:30  
Domenica

08:15

09.30

 
* le variazioni sono indicate nel Giornalino

 

Orario (invernale) Celebrazioni
Lunedì 18.00  
Martedì 18.00  
Mercoledì 18.00  
Giovedì 18.00  
Venerdì 18.00  
Sabato 18.00  
Domenica

08:00

09.30

 
* le variazioni sono indicate nel Giornalino

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